(Selfmadegod) Band spagnola alle prime armi e completatasi da ancora meno tempo, però questo esordio mostra un gradevole e scarno death metal di stampo Cadaver, Megascavenger, Massacre, Paganizer, Grave Miasma. In sostanza è un death metal che offre un ventaglio di soluzioni, di ritmi veloci, di altri lenti, di melodie terrificanti oppure truci per quanto sanno essere espresse con rapida aggressività. La bella copertina di César Valladares (Asphyx, Graveyard, Grave Miasma ecc.) ben esprime la profonda e allucinante atmosfera mefitica che sprigiona dalle note di questo album. Gli spagnoli si rivelano dei ‘lavoratori dello strumento’, nel senso che il loro songwriting è alquanto diretto e schietto e vede pochi ricami di sorta. C’è un approccio diretto nel suonare in questo “Culto Abismal”, nel quale compaiono melodie torbide e generate da un maelstrom che si fonda su blast beat snelli e un groove del guitrworking che rende il sound più pesante, nonostante poi la produzione forse livella i suoni, pur essendo capace di dare spazio a ogni strumento e perfino al basso che concede molta più profondità proprio al lavoro delle chitarre. Insomma, questo album è perfetto per gli appassionati del death metal old style, quello che non disdegna qualche sudicia iniezione di hardcore e di assalti all’arma bianca, privi dunque di elaborazioni tecniche. Istintivi e oscuri, ruvidi e semplici, di certo efficaci i Cruz. Fatevene un’idea.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10