(Iron Bonehead) Allora, partiamo con il dire che il logo della band è uno dei più belli e geniali che abbia mai visto. Ma la musica? I francesi Aum, da non confondere con gli omonimi da Hong Kong, sono qui al debutto con un album Death feroce, un Death degli albori americani, molto preciso e senza la componente marcia che invece contraddistingue il Death di matrice svedese. Siamo di fronte a davvero una buona uscita, anzi più che buona se si considera il fatto che è un’opera prima. L’incedere delle tracce è marziale, poderoso, inarrestabile. La produzione è ad alti livelli, nulla è stato lasciato al caso e il risultato son sette tracce affidabili e solide, intrise di potenza e personalità. I numi tutelari a cui i francesi si sono evidentemente ispirati son sempre loro, i colossali Morbid Angel per un album che vuole essere un tributo ad uno stile di musica a mio parere mai completamente valorizzato. Certo, rimane il solito discorso che questi francesi non hanno aggiunto nulla al panorama musicale, ma fa sempre bene ricordarsi da dove tutto è partito. Riconoscenti.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10