(code666) Band nuova. Inglese. Black metal, che tra le altre cose cerca di coprire il buco lasciato dallo scioglimento degli Agalloch. La opener (dopo l’intro) è pazzesca: tecnica, violenta, piena di cambi, atmosferica.. tastiere usate bene, basso suonato divinamente, vocals feroci, groove, tremolo. C’è di tutto, in ottima sequenza e con un fantastico coinvolgimento. Poi arriva “Plagues on Ancient Graves”: lenta, teatrale, piena di spoken vocals… ma sempre in rotazione attorno allo stesso motivo. Dov’è finita la stupenda fantasia della opener? Qui c’è un problema… o la opener doveva essere messa alla fine per coronare un buon album con un pezzo favoloso, o era da pubblicare come singolo, tanto per capire dove si poteva collocare la band sul mercato. “Alive Beneath the Surface” è coinvolgente, il groove non manca, ma l’impostazione pienamente tetra rischia di far cadere fuori dai vasti confini marcati della opener: sembra quasi che manchi ancora una direzione stilistica e dentro l’album ci sia finito un po’ di tutto… dal mediocre al buono fino al geniale. Potrebbero risultare interessanti “Cast into Shade Part One (Farewell)” e “Cast into Shade Part Two (Black Sun)”… ma la prima è completamente folk, mentre la seconda si propone cruda, sporca e cattiva… quasi rumorosa… senza un vero filo conduttore, né tra le due tracce né nell’ambito dell’intero disco. Violenza blackned con “Regressed States of Malice” mentre la conclusiva “Return to the Earth” riporta agli inizi dell’album, spinge sulle keys (molto ben fatte), aumentando rabbia ed odio… ma anche la parte parlata e quel senso folk… sembra quasi che la band riesca a definire un po’ il proprio genere proprio con la traccia finale del disco… traccia che offre anche un riff molto coinvolgente. Che dire? Ottimo tentativo ma molto acerbo… e con qualche pecca nella qualità del suono. Manca una direzione generale, ma è anche vero che si tratta pur sempre di un debutto. È innegabile che sotto ci sia una sostanza molto valida, la quale prima (spero) o poi uscirà allo scoperto; Gli Hryre avrebbero davvero le potenzialità per fare un disco pazzesco, e questo disco -forse- sarà il prossimo!
(Luca Zakk) Voto: 5/10