(Everlasting Spew Records) Yog-Sothoth, Sothoth per gli amici immagino, è una divinità partorita dalla mente di H.P. Lovecraft, lo scrittore di Providence. Badate bene, ho detto partorita, non inventata…I Maze Of Sothoth sono molte cose. Prima di tutto sono la prova che in Italia basta alzare il lenzuolo sotto cui volutamente la realtà metal è relegata per trovare musica più che valida, sono la prova che al debutto con un album death di stampo morbidiano si possa ancora stupire, ma soprattutto sono la prova che si può ancora fare musica con passione e dedizione. In dieci tracce e poco meno di quaranta minuti di musica i bergamaschi vomitano fuori uno spaccato dell’universo tremendamente blasfemo di Lovecraft, sparando nelle orecchie dell’ascoltatore un death dalle tinte quasi brutal. La batteria vola con continui blastbeat, le chitarre macinano riff tecnici, cattivi ed armoniosi allo stesso tempo. Il basso, parere prettamente personale, è un po’ relegato in sottofondo, mentre la voce è lo stereotipo del death: brutale, rabbiosa e cattiva come ci si aspetta da contorno per questo genere di musica. Le tracce sono ben congeniate ed eseguite, i riff e i numerosi assoli sono piacevoli e musicali, con il risultato che l’ascoltatore non si stufa dalla prima all’ultima traccia. Un disco completo e godibilissimo. Pollice in alto.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10