(Massacre) Tredicesimo album per una band da sempre nel death metal pur senza mai avere i giusti riconoscimenti e al contemporaneamente senza esserseli mai davvero guadagnati. “Cross the Styx” nel 1992, “Diabolical Summoning”, 1993, e “Hate”, 1995, rappresentano una trilogia senza pari. Anche il mini “Bastard Saints” del 1996 ebbe i suoi meriti. Poi una carriera che ha visto diverse mutazioni in seno alla line up e per tanti motivi, ma una cosa rimane certa: i Sinister hanno continuato a essere una band death metal! Non una cosa da poco, visto che molte altre band che negli anni ’90 andavano per la maggiore oggi non lo sono più. “Syncretism” arriva dal presente, perché l’impressione è che mai fino a oggi un album come questo sia stato tanto diverso dall’essere un lavoro dei Sinister. Un buon album “Syncretism”, molto diverso dagli ultimi lavori, più serrato e spaccaossa, più vicino al caos. Più estremo, eppure ancora con spunti ragionati, calcolati, ‘di metodo’, come i primi secondi della title track per esempio. In questo album spunta l’epica grazie alle tastiere di Carsten Altena di The Monolith Death Cult, le quali in alcuni frangenti rendono le cose anche dannatamente oscure e neo-black metal oppure symphonic. Anche gli aspetti più intricati del sound, cioè quelle esecuzioni simil technical death metal o addirittura brutal sono dei lampi nuovi o quanto meno meglio inseriti nel tessuto compositivo e da far sembrare tutto uno sviluppo naturale. In un certo senso dei Sinister ‘nuovi’, rinvigoriti.
(Albereto Vitale) Voto: 8/10