(Peaceville Records) Dietro la fredda copertina disegnata a matita dalla nota artista di Bergen, Jannicke Wiese-Hansen, autrice in passato di copertine per Burzum, Enslaved e Satyricon, si cela il terzo album della one man band norvegese Mork. Una one man band che non sono ha anche una dimensione live (con concerti in Europa, Stati Uniti e persino in Turchia), ma che vanta per questa pubblicazione guests d’eccezione, quali Silenoz dei Dimmu Borgir (voce in due tracce) e Seidemann dei 1349 che offre delle ulteriori linee di basso, uno strumento particolarmente intenso e caldo tra queste dieci canzoni. “Eremittens Dal” è l’essenza del black. Parti tirate e nervose che si alternano a quei mid tempo costellati da riff acidi e glaciali, supportati da drumming esaltanti, linee di basso che materializzano pulsazioni, dando vita ad un black assolutamente tradizionale, meravigliosamente tradizionale, sia nelle parentesi veloci che in quelle ipnotiche, lente, malefiche… senza contare quei mid tempo erotici, dominati dalle pulsazioni della batteria, mentre la disperazione della chitarra vive laggiù, quasi in secondo piano, quasi a creare un panorama brullo, velenoso, irrespirabile. Incisiva e caustica “Hedningens spisse brodder”. Maligne melodie su “Holdere av fortet”, marziale “Forsteinet i hat”, un brano che riporta ad oggi sound che affondano le radici tra Darkthrone, Burzum e Satyricon. Poderosa ed esaltata da occasionali keys apocalittiche l’ottima title track; tuonante “Likfølget”; epica, trionfale ma capace di condannare senza speranza “Et rike i nord”. Provocante “Mørkets alter”, prima della superlativa conclusiva “Gravøl”. Un sound feroce e spietato. Incisivo e perverso. Tanta atmosfera, tanto freddo, tanta solitudine ed isolamento. Spine. Chiodi. Sangue. Sofferenza. Crudeltà. Un salto indietro nel tempo meraviglioso; non una copia, non un remake… ma quasi un ponte temporale che collega due epoche azzerando lo spazio, il tempo e la vita stessa… esaltando un black metal maledettamente ed incredibilmente puro.
(Luca Zakk) Voto: 9/10