(Indie Recordings) La Indie Recordings tiene gli occhi aperti. Spazia tra generi e sottogeneri a volte piacevolmente ai confini del metal e non perde mai di vista le nuove leve. Non a caso nel suo roster ci sono bands come gli ottimi Fight the Fight (recensione qui) e questi altri norvegesi, Atena, ormai giunti nonostante la giovane età al terzo album in 5 anni! Francamente fatico a descriverli. È quasi impossibile identificare un genere, anche perché non c’è un solo genere. È forse più facile rivelare che i questi cinque ragazzi (due dei quali sono vocalist) sono maledettamente incazzati, furiosi, ribelli ed esplosivi. Se appartenete con fede all’old school di qualsiasi sottogenere metal, allora gli Atena non fanno per voi, inutile mentire, inutile girarci attorno. Ma se per qualche strana ragione vi piace sperimentare, guardare oltre… apprezzate il crossover di generi e comunque vi gasate quando dal palcoscenico o dallo stereo esce qualcosa di paragonabile ad un pugno sui denti, allora gli Atena potrebbero veramente suscitare il vostro morboso interesse! Dentro queste undici tracce ci troverete metal. Black metal. Groove metal. Death metal. Dark metal. Alternative metal. Voci maschili (i due cantanti sono un clean/atlernative/scream ed un growler). Voci femminili (anche quelle!). Sentirete cantare. Sentirete rappare (eresia? Direi di no…). Sentirete riffoni spacca ossa. Drumming selvaggio. Soluzioni melodiche. Tastiere. Urla. Odio. Rabbia. La title track è un groove metal in chiave nu-metal, decadente, cattiva, con ritmiche allucinate. E pure una sezione epica quasi spirituale. Dolcissimo l’inizio di “Confessional”: voce femminile, poi una dolce voce maschile, il tutto in un contesto ansioso che poi detona con il growler che entra in gioco con prepotenza ed mancanza di rispetto. Stupenda “Death Eating”: rap e growl che si incrociano, un remoto concetto noise, ritmiche laceranti… un brano iper moderno, ma efficace, devastante, poderoso. “Church Burning” è furiosa, “Done With The Darkness” è rabbia e melodia, “Lock Shut” è inquietudine e l’alternanza dolce/clean con estrema/growl è concepita con precisione ed intelligenza. Assurdamente epica “Oil Rigs”, ecclesiastica la conclusiva “Heartless”. Album pregno di violenza. Di spensierata gioventù. Una gioventù che non si abbandona a mode, sdolcinatezze prive di esperienza o romanticismi da liceo. Una gioventù che non ambisce ai reality e a tutte quelle piattaforme di lancio per falsi artisti. No… gli Atena sono gioventù ribelle ed incazzata, estremamente incazzata: perché, diciamocelo chiaramente, non c’è un cazzo da ridere! Per coloro che hanno ancora una vita davanti, le prospettive sono tutt’altro che rosee. E questo concetto, se non vi è chiaro, vi apparirà tragicamente cristallino già dal primo ascolto, a tutto volume, di un disco come “Possessed”!
(Luca Zakk) Voto: 8/10