(AFM) Con una presentazione altisonante, la AFM ci offre il secondo disco dei brasiliani Armored Dawn, missato e masterizzato da Seeb Levermann degli Orden Ogan. Devo dire che il disco non funziona benissimo: dieci brani di lunghezza standard, senza particolari colpi di testa, che più che power (come pubblicizzato dall’etichetta) suonano come quel power/death caratteristico di band come Borealis o Northland, e che finiscono per rimandare in ultima analisi agli Evergrey. “Bloodstone” è solida ma assai canonica, e anche “Chance to live again” mescola come da prassi graffianti chitarre death a un ritornello ipermelodico. “Unbreakable” è modern groove metal evergreyano quasi puro; c’è finalmente la giusta epicità in “Beware of the Dragon”, ma poi l’esile “Survivor” ri-appiattisce di nuovo tutto, e il ritmo serrato della conclusiva titletrack, con le sue chitarre molto death, non può certo mutare la situazione. La sensazione è quella di un platter incompiuto, per questi sudamericani che accompagneranno addirittura i Saxon in qualche data europea.
(René Urkus) Voto: 6/10