(Season of Mist) “Geometria” è un titolo fantastico. Oh, quanto mi fanno impazzire le creazioni del master mind Tamás Kátai! Il successore del fantastico “Meta” (recensione qui) è quanto mai estremo e complesso. Non ci sono più confini. Si passa dal black estremo, all’ambient synth/techno, arrivando a qualsiasi altra cosa, tango compreso. Possono piacere o meno, ma è impossibile rimanere impassibile davanti ad un disco di questo progetto dall’est europeo. Un progetto individuale ed egemonico. Tamás compone i brani, scrive i testi, disegna la copertina, realizza le fotografie… ma non rinuncia a chiamare ospiti talentuosi, come le voci di Martina -la female vocals- o di Gyula Vasvári (Perihelion), oppure il violino di Misha Doumnov, il sassofono di David Jean-Baptiste o la tromba di Colin Hume. Una visione globale di una dimensione sonora intricata, complessa, di non facile ascolto anche se ci sono diversi aspetti che catturano immediatamente per merito della loro intensa emotività oscura. “Hajnali csillag” è armoniosa, epica, un po’ gitana; quasi una introduzione di oltre otto minuti capace di instaurare il perfetto mood per l’ascolto del disco. Black e avantgarde si mescolano sapientemente su “Szamojéd freskó”, mentre una divagazione dark/electronica viene esaltata dalla stupenda “Töltés”, brano dominato dalla voce di Martina. Se vi piace l’esser sorpresi, abbandonatevi al ritmo pulsante di “Gőte”; analizzatelo, ascoltatelo, percepitelo… e rendetevi conto che si tratta di un tango avantgarde di sublime fattura, supportato da un violino ed un sassofono stupendi. Spirituale e inquietante, quasi piena di ansia, l’ottima “Sárember”. Spiritualità infinita, sciamanica e rituale con “Hajó”, prima della violenza melodica di “Lágyrész”. Tra il prog, il black e divagazioni psichedeliche “Sík”; assurda, evocativa e pure dance “Balra a nap”. Ancora spirito gitano e folklore dark-popolare sinfonico su “Tenger, tenger”, prima del gran finale “Ének a búzamezőkről”, brano che torna al black, alla violenza, ai suoni aspri… ma anche a quelli folk ed epici. “Geometria” è pura magia, totale pazzia e cinica precisione. Un disegno geometrico che ti racchiude, ti ingloba, ti assorbe. E non ti offre alcuna via di uscita.
(Luca Zakk) Voto: 9,5/10