(Indie Recordings) Secondo lavoro per i londinesi The Osiris Club. Il debutto, ormai vecchio di tre anni (recensione qui) mi stupì per la stranezza, per l’assurdo mix di rock non convenzionale, per la multi appartenenza temporale… e questo nuovo lavoro altro non fa che confermare tutto. Metal e prog, in un contesto avantgarde, psichedelico e vintage… spesso deviato ed il più delle volte assurdo. A tratti pop. A tratti instabili. A volte nervosi, poi sensuali… il caleidoscopio sonico generato è sempre e costantemente imprevedibile. Musica psichedelica oscura e decadente, ma anche elettrizzante e travolgente… un rock che vuole essere allegro ma che risulta incapace di emergere dal down tune che lo caratterizza. Melodia, tanta melodia… un cosmo di melodia che sa emergere ovunque, con intelligenza e spontaneità. E con gusto talvolta gotico. Si arriva a sentirci suoni dei vecchi 30 Seconds to Mars. Modernità vintage con “Mausoleum”, un brano brillante ma anche sinistro. Suoni puliti ma anche aspri con “The Signal”. Una iniezione di post/nu su “Island of Stone”. Vene doom con “With The Giants”, tristezza intrinseca su “The Hopeless Distance” e “Wormwood Grange”. Teatrale e suggestiva “Citadel of The Fly”, mentre “A Winters Night On Sentinal Hill” usa la musica psichedelica, la musica prog ed il doom per materializzare fantasmi, spiriti ed altre creature della notte. Immagini che corrono. Fantasia contro realtà. Fiction fatta musica. Teatro immaginario trasformato in suoni. Una dimensione accattivante, coinvolgente e spesso molto provocante.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10