(AFM) L’uscita di un nuovo disco degli U.D.O. è sempre un piccolo evento per i defenders: l’inossidabile Dirkschneider ha chiaramente dimostrato, negli ultimi anni, di essere ancora in grado di calare mazzate vincenti, anche se “Decadent” non mi ha affatto convinto. “Steelfactory” è certamente più incisivo, e per quanto non sia un capolavoro (ma questo, presumo, non se lo aspettavano in molti) si fa ascoltare con trasporto. Sguaiata, a tratti assai aspra per le consuete sonorità del folletto la opener “Tongue Reaper”: un inizio fatto certamente per impressionare! Molto più consueta nel suo ritmo marcato “Make the Move”, ossessiva anche “In the Heat of the Night”. “Blood on Fire” incorpora, metalizzandola, la celebre melodia del tango “La Cumparsita”, mentre è una caduta di stile la banale e priva di idee “Hungry and angry”, riempitivo ben poco utile in una scaletta già folta. Dopo l’inno “One Heart, one Soul”, rumorosamente acceptiana la riuscita “Eraser”; nella norma la conclusiva power ballad “The Way”. 66 anni (!) e non sentirli: a un’età in cui i più anelano alla pensione, il piccolo Udo sta per imbarcarsi nell’ennesimo tour russo…
(René Urkus) Voto: 7/10