(Pure Steel/Audioglobe) E brava ancora una volta la Pure Steel, che si è accaparrata, dopo ben tre album con la My Graveyard, i piemontesi Alltheniko! Il trio è ben noto nell’underground italiano e questo “Back in 2066” non potrà che aumentarne le quotazioni. In “Ticket for the Fireball” c’è molto più power di quanto non ricordi nelle produzioni passate: per chi scrive si tratta naturalmente di una gradita sorpresa! E oserei dire che nella successiva “Will the Night” c’è una dose massiccia di us metal: il thrash/speed godibile ma tradizionalista degli esordi sembra aver lasciato spazio ad un sound molto più vario, che la band padroneggia alla grande. Ottimo il lavoro chitarristico di “Horizon”; “Struggle till the Sunset” contiene certamente il massimo tasso di melodia del disco, arrivando dalle parti dei primordiali Helloween, mentre “New Worlds Hero” si spinge addirittura fino alle sonorità dei Firewind. “Bastard Rabbles” ha un taglio praticamente alla Priest, mentre “2066” si permette evoluzioni e passaggi di gran classe. Per chi ancora non li conoscesse, “Back in 2066” è un ottimo modo per accostarsi agli Alltheniko!
(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10