(Pure Steel/Audioglobe) Signori, che bomba! Fa davvero piacere vedere arrivare un disco così bello in redazione e scoprire poi che è italiano al 100%. Gli In Aevum agere (nome che potremmo tradurre, un po’ poeticamente, come “Immersi nell’eternità”) sono una creatura di Bruno Masulli, la cui maestria è al servizio anche degli Annihilationmancer e dei Power beyond, e questo è il loro debut dopo l’ep “MMXI”, edito l’anno scorso. Le coordinate sonore? Un epic/doom ottantiano dinamico e di grande impatto sonoro. La titletrack è un masso che però non dimentica la potenza e un tocco di teatralità: penso subito (oltre ai soliti nomi) ai primi Paradise Lost, ma anche ai funerei Achab. “Leave me alone” è, se possibile, ancora più schiacciasassi: la sezione ritmica davvero non fa prigionieri! “The last Farewell” ha un’anima più rock e comunque più ‘antica’, e ascoltando questo pezzo diventa assolutamente naturale pensare ai primi Sabbath. In “Act of Faith” appaiono degli arcani controcori in italiano; ma non è che il preambolo a “Domino”, che stupisce con un aulico testo nella nostra lingua che fa molta atmosfera gotica. “Silent” è una triste ballad, di quelle che solo il doom sa darci, poi “Il Poema illusorio”, orientata fortemente verso i Candlemass, ha di nuovo parti in italiano. Si chiude con le note serrate e violente di “Son of Unknown”. Insomma, un disco che non si fa mancare nulla e convince sia nelle parti più d’atmosfera che in quelle più tirate. Da avere.
(Renato de Filippis) Voto: 8/10