(Echozone / Les Disques Rubicon) Secondo atto di una trilogia che punta a raccontare come certi oscuri desideri, istinti e pulsioni riescano ad emergere nell’individuo che li esprime a suo modo. La formazione musicale francese si avventura su percorsi sospesi tra gothic e industrial metal, con buoni tagli melodici. Questo “Act II” vede dieci canzoni con le prime tre in sequenza che presentano ritmi spigliati e un gothic agile, mentre altre a seguire sono in sintonia con ritmi blandi, atmosfere dalle luci basse, i toni ipnotici e una certa predominanza dark. “Tonighht Forever Bound” è la prima della serie, magnificamente placida e con un’atmosfera molto caratterizzante. Solo “My Rotten Realm” riporta al massimo le pulsazioni, estremizzando ogni discorso con la sua velocità e i ritmi alla Ministry. “Abstinent Killer” e “The Last of a Million” abbandonano i toni blandi, per un peso superiore sia nella sezione ritmica che nel riffing, ma sempre con un gioco d’atmosfere conturbante. I Porn riescono a essere più incisivi proprio nelle ibridazioni tra dark-gothic e industrial dalle pulsazioni basse, con un gran lavoro nelle atmosfere che ricorda i migliori Tiamat e Samael. L’identità vera e propria della band è negli umori, nel volere raccontare come certe menti oscure e atroci, i serial killer nello specifico, siano quella incrinatura (una delle tante) della mente umana e della società che ha prodotto.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10