A quasi 25 anni di attività, con un Spellemann Award (il Grammy norvegese) per l’album “Profan”, tornano i KAMPFAR!
Ecco il nuovo singolo:
Dopo un rallentamento dovuto a problemi di salute nell’estate del 2017, la band decise di non fare nulla di nuovo fino ad un cambiamento radicale. I membri della band sono rimasti separati per un anno, senza parlarsi o avere contatti, pensando solo alle proprie rispettive vite, come dichiara Dolk (voce): “Era tempo di guarire, non fare altri danni, per poi vedere se si tornava ad un punto di forza nuovamente. Un anno che ci ha fatto approdare a ‘Ofidians Manifest'”.
Nella primavera scorsa Ole (chitarra e tastiere) ha scritto dei demo, tutto materiale fortemente incentrato sul suo lutto causato dalla perdita del padre. Poi il songwriting più intenso ha avuto luogo nell’autunno del 2018, con un altro mese poi speso a registrare tra Bergen, Oslo e Pärlby, in Svezia. La band ha passato settimane intense unita nella loro casa di Hemsedal, dando forma a canzoni circondati da montagne e foreste che passavano dal verde estivo al giallo autunnale fino al bianco invernale. È stato un lavoro intenso per dar vita a quello che sarebbe stato il loro testamento verso se stessi.
Come parte del processo di guarigione basato sulla creazione di questa collezione di brani, è stato deciso di coinvolgere Agnete Kjølsrud sul brano “Dominans”. Il suo contributo al brano ha innalzato l’atmosfera dell’intero disco e il duetto è una perfetta armonia tra due voci molto diverse ma familiari, dando vita ad un brano eccellente. Anche il contributo di Marianne Maria Moen sul brano conclusivo “Det Sorte”, porta luce sul fatto che l’intera vita è fragile e che le nostre voci devono poter urlare in tutto il mondo fintantoché sono in grado di farlo.
La pazzia di Medusa è il concetto visuale scelto per il disco, concetto rappresentato da due diversi dipinti che saranno tutti da ammirare sulle release fisiche. Poi la band è andata anche in Polonia per registrare un video, questa volta diretto da Dariusz Szermanowicz della Grupa 13. Il video riporta a tante storie nascoste nel disco, un raffigurazione caotica della strada di ritorno verso l’equilibrio, un posto che nessuno sa dov’è ma verso il quale tutti cercano di camminare. Secondo Ask Ty (batteria), la scelta del brano per proclamare il ritorno della band è stata fatta perché “ti racconta tutto quello che devi sapere dei Kampfar di oggi, il tutto concentrato in quattro minuti e mezzo di break e cambi intensi, è l’inizio e la fine e il nuovo inizio che segue, ed è il suono di una band viva e vegeta.”
“Ofidians Manifest” rappresenta i Kampfar nel 2019. A 25 anni dalla loro fondazione vogliono solo pubblicare musica che possa sorpassare tutto quello che hanno fatto in precedenza, una concentrato dell’immensa lotta degli ultimi anni. Un album immensamente onesto ma comunque con il folklore della band, la lingua del serpente che spezza ogni verità in due verità più profonde, ogni parola cantata è dominata dal peso delle parole cantate in precedenza.
Apputamento il 3 maggio, Indie Recordings.
Track list e copertina:
| Syndefall
|| Ophidian
||| Dominans
|||| Natt
||||| Eremitt
|||||| Skamløs!
||||||| Det Sorte