(Dying Victims Productions) One-man band ideata dal canadese Jo Galipeau, che per l’occasione prende il nome di Jo Capitalicide, gli Ice War sono la nuova incarnazione degli Iron Dogs (in archivio trovate la recensione di “Free and wild”). “Manifest Destiny”, che è il secondo full-length in mezzo a una pletora di prodotti minori, sfiora appena la mezz’ora. “No Way of turning back” offre un generoso heavy/epic di taglio americano, ma la voce di Jo mostra subito i suoi oggettivi limiti, che saranno gli stessi per tutto il disco. Ci si orienta allo speed con “I would die for you”, ma il refrain di “Edge of the World” è fin troppo elementare, e la linea vocale quasi fastidiosa. Qualche gradevole fraseggio in “Ride alone” non può certo risollevare il disco, e la conclusiva “The Labyrinth” neanche brilla per qualche guizzo particolare. Purtroppo per farsi notare occorre qualcosa di più…
(René Urkus) Voto: 5/10