(Pure Steel/Audioglobe) Nell’underground us metal gli Artizan si sono fatti notare con il debut “Curse of the Artizan”: un disco che ho apprezzato molto anche io pur non essendo fanatico del genere. Oggi la band della Florida torna all’assalto con questo “Ancestral Energy”, del quale la Pure Steel ha già annunciato una edizione anche in vinile: sette pezzi fra i Savatage e i Queensryche, ma con un tocco abbastanza originale che fa la differenza. “I am the Storm” ha qualche partitura prog e una bella interpretazione vocale di Tom Braden, molto simile nel timbro a Joacim Cans, mentre “The Guardian” ha solos e toni di taglio più solare, oserei quasi dire hard rock in qualche passaggio. Del singolo “The Death of me” abbiamo già discusso QUI, mentre “Deep Ocean Dreams” si fa notare soprattutto per il suo break strumentale, che riporta alla memoria i già citati Queensryche. La titletrack è una cavalcata epica di oltre dieci minuti: Braden si alterna al microfono con Matt Barlow e mi ha colpito molto il modo in cui la band eviti la classica struttura ‘in crescendo’, alternando momenti diversi costruiti in modo inconsueto. Certo, sono anni che l’us metal di nicchia è un po’ statico e ripetitivo, ma “Ancestral Energy” si colloca certamente al di sopra di tante altre produzioni di genere.
(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10