(Misantrof ANTIRecords) Due musicisti, ovvero Ibuprophet e Naïwy, e la voglia di suonare black metal e senza troppe pretese. Fare musica in libertà per un sentire personale, quale cosa migliore? Poi c’è la Misantrof, l’etichetta anti-tutto di Vrangsinn (bassista dei Carpathian Forest) che mette in download gratuito i propri titoli, anzi i titoli sono in licenza creative commons. Due fattori che per forza di cose creano qualcosa di importante, qualcosa a cui guardare, ascoltare, fruire e assorbire. L’album “A Matter of Death” (segue un EP del 2011) è un’ondata di black ‘n roll diretto, sfrontato, ottuso nella sua forma, liscio e lineare nella sua essenza. “Many Reasons to Die” presenta un riffing portante che sa di hardcore e un ritornello che farebbe invidia agli ultimi Opeth, ma Azgaal non è una band che si presta ad un basso voltaggio, ad una bassa fedeltà compositiva, sgretolata e marcia come l’hardcore e la sua diretta influenza, perché già “No Paradise” propone un evolversi considerevolmente superiore, con un susseguirsi di ricami del riffing, un assolo lanciatissimo e vocalità altalenante. “The Mist Behind Your Smile” è un low time trascinante, una specie di blues malvagio, annerito di cattiva e funesta arroganza doom. “Do You Love Me Now?” è una diretta ventata di “allegria”, ma in queste nove canzoni mi sembra che la varietà abbonda. Esistono soluzioni più canoniche e radicate nell’essenza del black metal, “Cold Blood, Dark Eyes”, o addirittura legate a modelli particolari come i Satyricon (“Minefield Cemetery”) e Darkthrone (qualcosa di loro in giro c’è), tuttavia esiste l’ideale comporre degli Azgaal che è un misto di cose, ma più di tutto è un black ‘n roll spontaneamente votato ad essere black di continuo, ma senza dimenticare di essere anche roll!
Prendetelo, è qui: http://azgaal.misantrof.net/
(Alberto Vitale) Voto: 7/10