In occasione del concerto di Fontanafredda (PN), l’ultimo di questa serie di esibizioni estive, riesco ad intervistare i Jester Beast al completo. Band storica italiana. Band della quale oggi, molto più che vent’anni fa, percepisco il genio, l’assoluta classe, la deviazione mentale che li porta a creare musica unica, diversa da tutti. Il loro fantastico EP “The Infinite Jest”, registrato al Number 8 Studio di Torino, ha celebrato un ritorno in grande stile, dimostrando che gli anni non hanno soppresso la loro vena creativa. Nonostante l’indiscutibile livello musicale, i ragazzi sono molto alla mano, divertenti. L’intervista è stata veramente un gran casino… Roby e Duracell alleati per fare azioni di disturbo… CCMuz che voleva parlare solo di moto (cosa che abbiamo fatto per il resto della serata)… per fortuna Steo ha preferito darmi retta, altrimenti quanto segue sarebbe stato un ammasso di divertenti battute e mostruose cazzate, proprio come deve essere in qualsiasi backstage, dove l’approvvigionamento di birra sembra essere infinito. Impressionante che una band con tanta storia alle spalle, fatta di gente non più giovanissima, riesca a divertirsi tanto quando è on “the road”. Io me la sono davvero goduta, e sono pure riuscito a scucire le risposte alle mie domande. Volete sapere come si sono riuniti? Leggete l’intervista… e distruggetela dopo l’uso…
MH: Ciao ragazzi, allora…
CCMuz: In quanto giri a Rijeka?
(Risate generali, proprio un gran casino, cerco di riprendere il controllo, fantino impreparato per un purosangue imbizzarrito…)
MH: ok, ragazzi, ho un po’ di domande mie, un po’ del direttore. Vi amiamo tutti in redazione! Vado con la prima: tra “Poetical Freakscream” del 1991 e “The Infinite Jest” del 2012 ci sono 21 anni, vi chiediamo se è cambiato qualcosa nel fare musica estrema in Italia, ma al netto della pirateria musicale, internet, tasse, SIAE. Insomma c’è un cambiamento culturale o di intenti?
Steo Zapp: A livello generale o per quanto riguarda noi e la nostra storia?
MH: Il tuo punto di vista ovviamente…
Steo Zapp: Per quanto riguarda noi l’attitudine è sempre rimasta uguale, nel senso ci siamo rimessi in gioco con questa avventura dopo tutto questo tempo perché ci sentiamo di poter dire ancora qualcosa. Per quanto riguarda la scena a livello generale, beh, è cambiato tantissimo rispetto a venticinque anni fa, è cambiato internet è cambiato il mercato discografico, quindi il fatto di comprare dischi, adesso si scarica di più, quindi questo influisce tanto su tutto il genere musicale e di conseguenza anche sui live, sul fatto di vedere concerti, c’è molta meno gente rispetto ad una volta.
MH: Tra gli anni ’80 e ’90 c’è stata una schiera di band underground -e non- che ha realizzato demo, dischi e concerti memorabili nell’ambito dell’hardcore, thrash, crossover. Noi italiani abbiamo avuto una scena che ha prodotto concretamente un sound. C’è traccia di quell’epopea oggi, secondo voi?
Steo Zapp: Se posso dire la mia, nell’hardcore. L’hardcore italiano è uno di quei generi che ha fatto proseliti, nel senso che è un prodotto che ha saputo esportare dappertutto, anche nel resto d’Europa, il sound dell’hardcore italiano e dei gruppi storici di metà anni ’80. E poi ci sono anche gli altri gruppi storici italiani che anche se non facevano hardcore sono riusciti ad uscire, però sono sempre stati fenomeni temporanei, di pochi anni, nessuno è mai riuscito a restare…
MH: Quindi oggi è un po’ andata quell’epoca. E’ molto underground ancora…
Steo Zapp: Si, si, come livello si.
MH: La cosa più difficile da affrontare per far ripartire una band dopo tutti questi anni?
Steo Zapp a CCMuz: Di più difficile cosa c’è?
CCMuz: eeh….
TUTTI: La salute… l’età! È L’ETA’! (risate)
Steo Zapp: L’età conta tanto! Si comunque è vero, sembra una stupidaggine, ma fare certe cose a vent’anni è una cosa, farle a quaranta e passa è un’altra. Però se si è convinti di quello che si fa, e lo fai con il cuore con quello che senti dentro… superi, superi certe cose.
MH: Cosa vi hanno detto gli ex componenti della band della vostra decisione? Cosa stano facendo il bassista ed il batterista dell’epoca di “Poetical Freakscream”? Sempre se li sentite ancora…
CCMuz a Steo Zapp: Ti sta parlando di Ivano (Keeodo, basso, ndr) che volevamo chiamare…
Steo Zapp: Anche, anche Ivano, ma anche Tony (Lionetti, batteria, ndr) e Daniele (Dan Solo, basso, ndr) penso… no? Ma anche Marco (Garitta, basso, ndr)
(discutono tra loro sui vai ex-membri, ndr)
MH: …visto che voi due (Steo e CCMuz, ndr) vi siete riuniti, e siete rimasti voi due, gli altri cosa hanno detto? Li avete chiamati?
(intanto mi sforzo per sentire la risposta di Steo… attorno è un casino… e spero che l’iPhone registri tutto!)
Steo Zapp: Ci vediamo di sfuggita. Nel senso, per esempio, Daniele ha lo studio vicino al nostro per cui ci si incontra, è contento di questa reunion, stessa cosa per Tony, stessa cosa per Ivano, sono tutti contenti, però ognuno di loro c’ha la propria vita, i propri progetti musicali come Daniele, Tony lavora con i Subsonica, ognuno si sta costruendo un proprio spazio.
MH: è tutto ok quindi…
Steo Zapp: si, si, non c’è attrito, sono tutti contenti di questa reunion.
MH: Con tutta sincerità, dopo tanti anni cosa vi ha colpito nell’ambiente quando il nome Jester Beast è tornato in giro? Per esempio noi di METALHEAD.IT vi abbiamo ricordato subito! Che cosa vi colpisce… siete spariti ed ora la gente ne sta parlando di nuovo…
Steo Zapp: Si, non me l’aspettavo questa cosa qua. Non sono passati quattro o cinque anni, ma ben venti e passa, e nella maggior parte dei casi quando stai fermo tanto tempo il tuo nome viene cancellato. Ed invece vediamo che c’è ancora un feedback positivo, sia dalle leve nuove, cioè dalle persone che non ci conoscevano, che da quelli -i pochi superstiti- che si ricordano ancora. Però è bello vedere le leve nuove che sono incuriosite da questa cosa qua, che dicono “ma cazzo ‘sti qua suonavano già venti e passa anni fa”, e questo è bello.
MH: Questa la devi rispondere tu Muz. La vostra relazione con i Voivod. Tanti dicono che siete una specie di nuovi Voivod, o l’eredità dei Voivod. Poi avete Away che vi ha fatto il logo. Qual è la relazione tra i Jester Beast ed i Voivod?
CCMuz: La relazione… niente… la relazione è che noi abbiamo sempre amato il suono dei Voivod, che ti devo dire, amiamo il suono dei Voivod di “Dimension Hatröss” e “Killing Technology” e basta, solo quello, non so…
MH: Ma vi sentite…?
CCMuz: Roby si sente con Away.
Roby: Si, Away è endorser della Drum Shop USA, una ditta di batterie in America con la quale collaboro. L’ho aiutato a procurarsi l’endorsement. Quindi la connessione…
MH: quindi sei tu la connessione con i Voivod, con Away…
Roby: Si, la connessione reale, quella artistica no, siamo stati tutti… non dico influenzati, ma ci sono piaciuti sempre tantissimo i Voivod. E l’amicizia con lui è nata da li, e poi gli ho chiesto se poteva farci il logo, e lui ha accettato per ricambiare il favore.
MH: e a voi due (Roby e Duracell, i membri nuovi della band, ndr), entrare in questa band storica cosa ha significato?
Roby: Noi eravamo già negli Headcrasher, tutti e due, quindi comunque…
MH: Si, ma entrare in un nome come questo che era una speranza negli anni ’80…
Roby: Vivevamo già a Torino, nel senso che già ci frequentavamo, poi loro erano un punto di riferimento. In quel periodo storico da Torino c’eravamo noi, loro che sicuramente erano un gradino superiore, i Broken Glazz, i Braindamage, e qualche altra band del giro metal, insomma eravamo tutti grandi amici. A parte la grande ammirazione che avevamo per loro, che sicuramente si discostavano completamente da tutta l’attitudine metal, c’era della collaborazione; Anche Muz ha collaborato al secondo disco degli Headcrasher, abbiamo scritto due pezzi insieme. Diciamo che la connessione c’è sempre stata. Poi, boh, ci conosciamo da venticinque anni…
Steo Zapp e CCMuz: …di più!
Roby (a CCMuz, ndr): …poi tu mi hai regalato il chiodo.
(risate generali, altro casino infernale…)
Roby: Si, lui mi ha regalato il chiodo. Siamo tutti comunque di quella scena. Loro erano sicuramente i migliori di quel genere, come attitudine, come genere, come altre cose che non sto qui a dire, ma erano certamente i più geniali.
Duracell: Per quanto mi riguarda è un onore. Nel senso che io sono sempre stato un grande fan dei Jester Beast. Ricordo di avere la cassetta che me l’ha regalata lui, Muz… sai quando si andava in macchina con le cassette….
MH: Si, c’ero anch’io… si montava pure l’equalizzatore…
Duracell: Ce l’ho ancora. E quindi ovviamente come dice Roby sono tanti anni assieme parallelamente, vivendo la stessa città, però con dinamiche un po’ diverse. Ho sempre visto i Jester Beast come un punto di riferimento, perché poi loro erano…
Roby: …un faro illuminante…
Duracell: …per me, per quel che riguarda l’esperienza a Torino dal ’91 al ’93, hanno fatto due anni dove sono stati LORO. Jester Beast era tutto nell’underground italiano ed europeo. Suonare con i Jester per me, nonostante i Jester abbiamo mutato come è giusto che sia, per me è un onore.
MH: Fra Vampiri, volta spalle, bugiardi, approfittatori, tutta quella robaccia che c’è in giro, com’è il music business oggi secondo voi?
CCMuz: Per carità……
MH: Questa è una risposta esauriente! Passo oltre…
CCMuz: Lasciamo stare, vabbé, va… magari lui (Steo, ndr) è più diplomatico…
Steo Zapp: Diciamo che noi non siamo dentro, non si può dire che siamo dentro il music business, vedi com’è anche stasera, ci organizziamo i concerti così, tramite magari persone, conoscenti, amici, ma non siamo all’interno di… non abbiamo ad ora un’agenzia di booking, quindi siamo ancora un po’ underground e quasi autogestiti come una volta, nel senso che non siamo all’interno di un vero e proprio circuito. Anche perché c’è veramente poco in Italia di contatti e di queste cose qua.
MH: State suonando ovunque. Come sta andando? Tolta la ruggine? Andrete all’estero?
Steo Zapp: All’estero… abbiamo una data in Francia ad Ottobre (il 26, ospiti degli E-Force, vicino a Marsiglia, ndr), ed è bello perché finalmente ritorniamo all’estero dopo tanti anni. Per quanto riguarda la ruggine, sai, il fatto che comunque i concerti non sono sempre… abbiamo una serie di periodi dove magari suoniamo e poi magari stiamo fermi un po’ anche per lavorare in studio a nuovi pezzi, però è opportuno utilizzare quel periodo per fare una serie di concerti e buttarci dal vivo, perché l’esperienza dal vivo … sta andando bene, ma i live non sono mai abbastanza, nel senso che più suoni dal vivo e più cresce l’affinità tra di noi sul palco
MH: Domanda finale, specialmente a Muz e Zapp: che cosa avete fatto in questi vent’anni?
CCMuz: Lui ha viaggiato, ed io….
Duracell: …anche…
MH: …e tu sei andato in moto…
Duracell: (ride) Viaggiato! Parecchio!
Steo Zapp: …una volta viaggiavamo con la testa, adesso uno viaggia in moto…
CCMuz: …proprio abbiamo staccato completamente con la musica…
Steo Zapp: noi due siamo gli unici che hanno staccato con la musica, mentre invece gli ex componenti dei Jester sono rimasti…
CCMuz: …infatti ricominciare dopo 17 anni….
Steo Zapp: …Daniele ha suonato con i Marlene…
MH: Ma com’è nata questa idea di tornare?
CCMuz: Ci siamo ritrovati noi due, a casa di Ivano, di “Chiodo”, sai, un caso… da li volevamo chiamare il progetto “FC9” (da “Freak Channel 9”, pezzo di apertura di “Poetical Freakscream”, ndr), non volevamo scomodare Jester Beast, volevamo fare solo qualche canzone del passato, poi ci siamo fatti prendere da questa idea…
Steo Zapp: Sai, mandi i file di chitarra, mandi i files di qua… fai le parti di voce… vedi che c’è ancora quella magia che dopo tanto tempo… un poco per volta, ma per scherzo eh… cioè all’inizio è stata una cosa molto blanda.
CCMuz: Sai com’è stato? Lui è venuto a trovarmi a casa mia, ho preso la chitarra che era una vita che non suonavo, mi sono messo a vedere se mi ricordavo i pezzi vecchi… OH! Venivano! Allora lui mi ha detto “Minchia, te li ricordi ancora?” (ride)
MH: OK, fate un saluto ai lettori di METALHEAD.IT che leggeranno l’intervista…
Roby: ROCK ON!
CCMuz: Salutiamo i lettori di METALHEAD, specie i motociclisti, quelli che girano sotto il 44/43 a Rijeka con il 600 vecchio….
Duracell: Grazie METALHEAD, grazie!
Steo Zapp: POWER!
Potete leggere i retroscena dell’intervista QUI.
Inviato Luca Zakk
A cura di Alberto Vitale e Luca Zakk