(code666) Complesso. Difficile da classificare. Con una copertina stupenda, i greci Hail Spirit Noir giungono al secondo lavoro. E si tratta di un album che mi sta coinvolgendo in maniera subdola, pericolosa, dolorosa. Dalle molteplici riproduzioni continuano ad emergere, dettagli, spunti, ispirazioni nuove, deviate, sconvolte. Dal primo ascolto, che mi ha dato la sensazione di una compilation di canzoni provenienti da generi diversi, ai successivi dove mi rendo conto che l’ascoltatore viene risucchiato in una spirale verso un concetto di perversione assoluta. E’ un viaggio “Oi Magoi”. Con una metà oscura. Sono cinquanta minuti pagani, oscuri, spirituali. Cinquanta minuti che trasudano male ed adorazione dello stesso. Cinquanta minuti di estasi demoniaca, di alterazione mentale, di musica genialmente votata al maligno. L’album integra una infinita gamma di sonorità: c’è il metal, molto. Qualche accenno a black metal. C’è atmosfera con sapore dell’incenso, c’è il rituale, la messa nera. C’è rock alternativo, ci sono componenti vintage, c’è jazz, trip. C’è la voce pulita, c’è growl, ci sono i cori. Ci sono suoni diversi, strumenti diversi e variegati. Ogni singolo secondo di questo album è pensato con crudele cinismo per esaltare il male più estremo, perverso, assetato di sangue. La opener “Blood Guru” è sconvolta, isterica, piena di ritmiche assurde (a volte mi ricordano i Robotmokeyarm, e pure gli Italiani Guerrra!). Ma le evoluzioni melodiche di questo pezzo sono imprevedibili, e dalla metà della sua durata si materializza un qualcosa che è capace di scavare un buco nel cervello, depositarne all’interno le sue uova infette per dare origine ad una generazione demoniaca che aspira all’eternità. “Demon For A Day”, oltre al titolo stupendo, offre altrettante evoluzioni e deviazioni: sconvolta e pazza in un momento, progressiva nell’altro, dolce ed erotica poi, fino a quell’inneggiare perverso, a quel coro che suggerisce il desiderio oscuro di tutti: essere demone per un giorno. “Satan Is Time” è un concetto sanguinoso di ballad. E’ una poesia. E’ adorazione del male. E’ l’abbracciare il male. E’ sensazione, coinvolgimento, liturgia del male, groove infinito e si tratta di una delle migliori tracce del disco. “Satyriko Orgio (Satyrs’ Orgy)” racchiude del black metal “tradizionale”, ma sempre in quel contesto “evil-alt-jazz-core” (definirei così il genere musicale del disco!) tipico della band, che dopo un inizio tirato riesce a far sbocciare, come una rosa nera, la canzone verso melodie rilassate, coinvolgenti, post-orgiastiche. “The Mermaid” è un capolavoro di oltre undici minuti: un pezzo pieno si suoni che si incontrano, con i musicisti che dimostrano (ancora una volta) le grandi capacità esecutive e creative. Un pezzo per potrebbe appartenere ad un album degli Ayreon per certi tratti, per poi sconfinare nel progressive metal più puro, tornare atmosferico, per finire su concetti ricchi di passione, con un cantato pulito stupendo, sconvolto da growl improvviso, mentre la direzione musicale continua a cambiare con armonia e progressività travolgenti: sembra quasi che gli Hail Spirit Noir abbiano pensato di scrivere una canzone che riassuma l’album intero, un album dentro l’album: gli strumenti impiegati, le svolte dei movimenti che compongono la canzone sono fantastici ed irresistibili. Immensa ed indimenticabile “Hunters” con quel riff che si marchia a fuoco nella mente e quella bella combinazione dei diversi stili del cantato. La conclusiva title track rende ancora più dolorosa quella consapevolezza della fine del disco. Un dolore celebrato con qualcosa di melodico, marziale, rituale. Dolore evidenziato da suoni di infinite provenienze, da una linea di basso che fa vibrare le ossa dentro un corpo morente, un uso della voce malato e pieno di sofferenza. Gli Hail Spirit Noir, sono senza dubbio la nuova meta dell’interpretazione musicale del male. Sono il black metal che si evolve. Sono probabilmente più black metal di molte bands nel mercato in questo genere. “Oi Magoi” è pura adorazione del male, pura concezione del male. Un male creato con la necessaria intelligenza, contrapposta alla stupidità della fede religiosa. Un male che assume molteplici forme per diffondersi, riprodursi, annidarsi, perseverare e prosperare. “Oi Magoi” è la sintesi del male… salute a te spirito nero!
(Luca Zakk) Voto: 9/10