(Pagan Records) Sciolti e riformati per ben tre volte, i polacchi Thy Worshiper si dedicano a un pagan/folk metal che, anziché attingere alla dimensione nordica del genere, si nutre di sonorità dell’Europa Orientale, per un risultato originale e accattivante per gli ascoltatori occidentali. Certo, in questo terzo full-length le proporzioni sono circa 60% folk e 40% metal, ma la parte metal è bella quanto estrema, e vale sicuramente l’acquisto per chiunque frequenti il pagan più blackeggiante. “Piach” si apre su suoni inquietanti e lontani per poi evolversi in una avvolgente e a tratti scatenata danza tribale. Mi sono tornati in mente The Moon and the Nightspirit, ma i nostri hanno certamente un tocco più genuinamente pagan (si vedano, anzi si sentano le harsh vocals). “Czarny” è un canto sciamanico impazzito, e “Zniwa” finisce per avere addirittura un andamento psichedelico. “Wiatr” è di nuovo invasata, ma stavolta si tratta di una furia violenta e caotica; la lunga “Ogien” (che per assurda coincidenza inizia con gli accordi di “Whole Lotta Love” degli Zeppelin) attraversa più latitudini, da quelle magiche a quelle distruttive. Un album sufficientemente assurdo per risultare godibilissimo!
(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10