(Wolfshade Records) Steve Fabry, cantante e bassista dei Sercati, belgi. Steve Fabry, unico membro di The NIghtstalker che nel marzo del 2013, con un batterista e un ‘cantastorie’, ovvero The Nightstalker, realizza questo lavoro minimale ed oscuro, a dir poco. Atto dark, gotico, tra il black metal, l’ambient dark metal, sperimentazione. Da subito si nota in “Against the Anesthetist” una vasta e importante ambiance sonora malefica e malinconica insieme, ma allo stesso momento la poca potenza dello strato metal. Le chitarre sono dietro, la voce, un quasi-scream torbido e assolutamente infernale, come un demone che parla, eppure riesce ad essere monotona e risulta, in fatto di volumi, molto più pronunciata. Le tastiere, anche loro soffrono. Quando si lanciano in melodie solitarie riescono ad essere in evidenza, mentre per le fasi in collaborazione con il resto danno l’idea di un tappeto che resta ancora più indietro delle sei corde. In altri casi è l’opposto, come nel caso dell’ingresso del pianoforte. Insomma, il missaggio personalmente lo trovo pasticciato. Fermandomi alla musica, Fabry mette in scena una sorta di poema sonoro, o meglio un vero concept ideato tra cosmogonia e spiritualità, mito e visione. C’è una storia dietro tutto ciò che per certi versi ricorda il “Paradiso Perduto” di Milton. Fabry utilizza i Sercati per trattare lo stesso personaggio e storia, ma con The Nightstalker la vcisuale si concentra sull’aspetto emotivo e psichico del protagonista. Un punto di vista che va sul personale. Questa storia proseguirà il 21 maggio con “The Chronicles of Natural City”, secondo tomo della saga di Nighhtstalker, sul versante dell’omonimo progetto. Di certo c’è tanto materiale in “Against the Anesthetist”, il concept vive su una fase musicale però molto lunga, forse dispendiosa e non mi è stato semplice seguire l’intero percorso.
(Alberto Vitale) Voto: 5/10