(Grom Records) La band belga Sercati arriva alla seconda parte di questa storia lunghissima (iniziata QUI) e continuata addirittura con altri due album griffati come The Nightstalker e con a capo il solo bassista e cantante Steve Fabry. Nightstalker è un angelo e attorno a lui ruota tutto un mondo, oltre lui stesso ad essere attorno a certe vicende, e la musica racconta o aiuta a raccontare questa epopea. E’ un black metal leggero quello dei Belgi. Nessun atto veramente violento o spietato, molti toni dark e qualche soluzione vagamente sul death metal old style, ma il tutto sempre sfumato in melodie che hanno un carattere epico. E’ la storia di un altro mondo, è un altro universo e dunque c’è la giusta aderenza a questa trama. Tastiere che spesso accompagnano il riffing, mentre in altri casi sono un contraltare ben bilanciato e che rendono maestosi alcuni scenari. La fase centrale è molto criptica, oscura, anche più quieta ma di certo più ombrosa. Vaghi cenni di pagan death/black in “Face to Face”, con qualche giro delle chitarre vagamente ultimi Iron Maiden. I due brani “No More Fear” e “The Hero We Don’t Deserve” insieme raggiungono quasi 11’ e presentano un black dai tratti symphonic ben calibrati e che chiudono degnamente l’album. Non so se è chiusa anche la storia di questa sorta di Lucifero in viaggio, con avventure come di un Gilgamesh rivisitato. Personalmente ritengo questo lavoro, ma anche il precedente che ho comunque ben valutato, come una sorta di demo. La musica ha poca forza nei suoni e se da una parte trovo le melodie ed atmosfere comunque piacevoli, credo che il basare quattro album su questa storia (della quale si è capito che opinioni ho) sia un atto forzato. Magari scrivere un libro… Ripeto, la musica è piacevole, totalmente underground, ma non potranno ancora andare avanti così per molto i Sercati
(Alberto Vitale) Voto: 7/10