(Sepulchral Productions) Il Canada. Il Quebec. Rappresentano forse la scandinavia del continente americano, per posizione, clima, ambiente, natura… ed espressione musicale. Il black metal Canadese, o del Quebec per la precisione, è una mondo a se sante, un mondo oscuro, violento, pieno di atmosfera, di malvagia energia. Forse meno noto di quello norvegese, questo sound non ha nulla da invidiare per quanto riguarda violenza, melodia, brutalità, decadenza ed emozioni oscure… e questo split (un doppio vinile -e solo vinile- 7 pollici) che vede il coinvolgimento di ben quattro bands della scena estrema canadese (una band per ogni lato di ciascun vinile) dimostra questa teoria in maniera perfetta. Sono sufficienti pochi secondi di ascolto della opener per volere -bramare- questo concentrato di sound puro, intenso, pieno di sentimenti tetri e collegamenti folkloristici. Un desiderio di possesso riservato a pochi, considerato che sono state previste solamente 500 copie (100 delle quali definite “Die-Hard” con vinile di altro colore e gadgets allegati) …già quasi esaurite. La opener, come dicevo, è affidata ai più noti Forteresse, e si intitola “Wendigo”, un brano inedito come lo sono tutti gli altri presenti in questa collezione perfetta per gli intenditori ma anche per coloro che si affacciano per la prima volta a questi territori musicali. “Wendigo” è ipnotica, ma anche catchy e la sua potenza integra melodia e una impostazione gloriosa supportata da un uso ottimale delle tastiere. Più letale “Le Boisdes Belles” di Chasse-Galerie, un pezzo con un ampia dose di vocals estreme, circondata da un riff veloce e doloroso -territorio del tremolo- ed una sessione ritmica, specialmente del basso, che materializza un groove che si può definire immenso. L’altro disco apre con i Monarque che propongono “La Griffe Du Diable”, una canzone più grezza, più sinistra, decisamente più oscura capace, anche grazie all’intermezzo, di elargire terrore ed odio. I Csejthe congedano questi 24 minuti di black metal d’autore con “Murmures Nocturnes”, forse il pezzo migliore del disco (alla pari con “Wendigo”): complesso, melodico, strutturato con intelligenza ed costruito su un uso ottimale di tutti gli strumenti, risulta cavernoso ma anche glorioso, melodico ed incalzante. Quattro band grandiose, leggendarie, quattro canzoni monumentali. Come dicevo… solo 500 vinili. I 100 “Die Hard” sono esauriti. Gli altri vinili disponibili calano velocemente. Anche per causa mia.
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10