(Autoproduzione) Dall’Ucraina in guerra mi arriva il meraviglioso ep digipack di una one man band: il nome è così lungo e impronunciabile che credo seguirò il consiglio delle note promozionali, e la chiamerò allora, in inglese, The Flowers of Crestfallen Shores; il titolo significa pressappoco “Oltre l’orizzonte dei sogni”. L’artista che gestisce da solo il progetto si chiama Dmytro Pryymak: su Facebook non trovo nulla, il sito è in costruzione… ma stavolta il senso di mistero e di lontananza accresce il fascino per questo disco, e la voglia di ascoltare cresce esponenzialmente. Solo due brani, entrambi sui dieci minuti: nessuna trascrizione dei testi (che comunque non avrei compreso), package tutto orientato su toni grigi e gialli, come se fosse la copertina di un vecchio film, e all’interno un atmospheric doom metal come piace a me, con echi di antichi Anathema, Paradise Lost, a tratti anche My Dying Bride per la grazia di certi passaggi. Più aggressivo, ma anche più decadente il primo brano; romanticamente disperato il secondo, ma trovo che questi venti minuti vadano ascoltati e goduti nell’insieme, seguendo il flusso di emozioni (quasi tutte ‘negative’) che riescono a suscitare. Un debutto possente e disperatamente maestoso, che lascia ben sperare sul futuro di questo progetto.
(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10