(Steamhammer/SPV) Ritorno sulle scene per Ace Frehley, storica ascia dei leggendari Kiss e considerato da molti come IL chitarrista della band Newyorkese che dopo il suo abbanono non sempre ha saputo mantenere gli elevati standard qualitativi degli inizi, complici anche le sterzate stilistiche non sempre indovinate e cambi di line up. Ace sembra, invece aver mantenuto quello stile e in certi frangenti i richiami ai Kiss d’annata sono evidenti, come in “I Wanna Hold You”, caratterizzata da un pre chorus che ricorda molto quello di “Rock And Roll All Nite”. La title track è un potente mid tempo e dal ritornello anthemico e immediato. Da applausi gli assoli, veri e propri virtuosismi mai fine a se stessi e al servizio della canzone. “Toys” invece ha un feeling più hard blues, con quel riff che mi ricorda gli Aerosmith, mentre “Immortal Pleasures è più vicina al southern rock dei Lynyrd Skynyrd. “Inside The Vortex” è l’ideale punto d’incontro tra Kiss e Cream, soprattutto nelle linee vocali alla Eric Clapton. Kiss che salgono nuovamente in cattedra su “What Every Girl Wants”, brano destinato in partenza a diventare un classico, mentre in, “The Joker”, Ace flirta con country rock, ottimo esempio di come si possa essere eclettici pur restando ancorati alla tradizione. “Starship” è il brano che chiude l’album, uno strumentale dominato da una base country con chitarre in overdrive e infarcita di funambolici assoli. Un album che racchiude in se svariate influenze e sonorità rielaborate dalla classe e personalità di uno dei più grandi chitarristi della storia del rock.
(Matteo Piotto) Voto: 8/10