copplateausigma2(Beyond… Prod.) I Plateau Sigma avevano già incrociato la strada della nostra webzine (QUI), ed eravamo rimasti positivamente colpiti dall’extreme doom della band ligure, che oggi propone il primo full-“length” per la Beyond… Productions. “Eskatos” è decisamente un buon disco: non è forse il capolavoro assoluto che mi aspettavo dopo l’ep, ma si difenderà certamente bene nel sanguinario mercato odierno. “Satyriasis and the Autumns ends” mette insieme tonalità doom/gothic, un growling cavernoso e abissale, e passaggi in clean di raffinata disperazione. La lunghissima “Stalingrad”, che sfiora il quarto d’ora, è una marcia funebre che ha diversi punti di contatto con gli Anathema era “Silent Enigma”: in certi passaggi, come del resto accade (e in modo ancora più pronunciato) nella conclusiva “Amber Eyes”, che ha anche qualche spunto floydiano, il cantato di Manuel Vicari assume i toni del più ispirato Vincent Cavanagh. “Ordinis Supernova sex Horarum” è uno strumentale che si divide equamente fra Vangelis, Mike Oldfield e un paio di passaggi Symphony X: importante, nel finale, l’apporto del sassofono. Lo voterei il pezzo più riuscito del disco. “The River 1917” è il brano più lento, atmosferico e avvolgente, ancora una volta grazie al sax; durissima “Angst” (è il termine tedesco che significa ‘paura’), un monolite che si trascina fra i colpi secchi della batteria e i riverberi delle chitarre. Un disco molto convincente e coinvolgente, che tiene attento l’ascoltatore nonostante i quasi settanta minuti di durata.

(René Urkus) Voto: 7,5/10

Qui la recensione di un collega in redazione.