(Rocksector Records) Nella fertile scena rock/metal romana si fanno avanti, con stile e grandi qualità, i Secret Rule di Andy Menario, chitarrista che i defenders ricorderanno per via della epica cult band Martiria (ultimo album recensito QUI). Stavolta Andy, con nuovi compagni di viaggio, si dedica a un rock/metal multiforme e complesso, che di base può essere considerato progressive, ma sfugge in realtà alle facili definizioni, incamerando numerose influenze soprattutto in ambito melodic/modern. La scaletta è lunga e piena di canzoni assolutamente convincenti! “The Journey”, la opener, è un up tempo dall’anima decisamente metal, anzi forse uno dei brani più metal oriented dell’intera tracklist, complici un giro di tastiere molto anni ’80 (quasi da Dio all’inizio della carriera solista) e il solo grintoso. Qualche tastiera elettronica e un finale spagnoleggiante contribuiscono alla buona riuscita di “The Sin”; il premio per il ritornello più catchy va sicuramente al singolo “True Friend”, che ha anche delle linee vocali non facili, ottimamente interpretate da Angela Di Vincenzo. Incalzante e ansiogena “Sensation”, mentre “I dont’ wanna be” sfodera un mood violento e determinato, con un’altra prestazione vocale molto convincente di Angela, che ha un timbro davvero intrigante e sfaccettato. Ancora un modern metal avvolgente per “Reena”; “My Doors” è l’unico brano che, almeno per l’uso del tappeto di tastiere, mi ha fatto pensare ai Martiria. Nella tracklist non poteva mancare una ballad acustica, l’intensa “Vision”; con gli spigoli e la grinta di “Dawn of Crisis” si chiude un disco potenzialmente fruibile da un pubblico vastissimo. L’uscita è stata accompagnata da ben tre video promozionali che vi consiglio di guardare su Youtube, perché sono davvero ben fatti. In bocca al lupo alla band capitolina e al suo mastermind per questa nuova avventura! Sono imminenti due release party, uno a Roma e uno a Milano, e vi consiglio caldamente di farci una capatina…
(René Urkus) Voto: 8/10