(Killer Metal) La cosa più interessante dei Lords of the Trident è il modo in cui si presentano sul proprio sito internet. Descrivono le normali vicende della loro storia di band come se fossero un’epica battaglia… e che dire dei nickname dei membri? Uno di loro, di evidenti origini orientali, si fa chiamare ‘Asian Metal’! E alla fine questa presentazione fa godere anche il loro simpatico e onesto heavy metal (molto più anni ’90 che ’80, contrariamente a quanto sbandierano i nostri), nato nel contesto universitario del Winconsin. “Knights of Dragon’s Deep” è us metal moderno, lo si capisce lontano un miglio dal chorus e dal modo di suonare dei due guitarist. Cori da stadio per “The longest Journey”; la lunga “Manly Witness” lascia il giusto spazio alle escursioni strumentali e all’esibizione delle abilità dei singoli strumentisti. “Kill to die” gioca con sfumature più estreme di metal e con ritmiche black; “Light this City” si volge invece a un laccato ed energico heavy metal rock in perfetto stile old school. “Shattered Skies”, in chiusura, ci butta dentro un po’ di epica oscura che non dispiace. Due risate e un bel po’ di buona musica in “Frostburn”: perché chiedere di più?
(René Urkus) Voto: 7,5/10