(Drown Within records) Se vuoi fare un disco così devi saper suonare. Ma non basta, devi saper coinvolgere l’ascoltatore e portarlo dentro la musica, farlo sognare, impaurire, spiazzare… Quattro tracce per un’ora scarsa di doom, black, ambient, sludge. L’omonimo degli italiani Sedna necessità di ben più di un unico ascolto. I musicisti sono di prim’ordine in fatto di tecnica ed estro e li riversano tutti in quattro brani che definire complessi è un eufemismo. Non c’è una struttura canzone ben precisa, ma solo la voglia di mischiare sapientemente generi molto diversi tra loro. E l’impasto funziona, senti che c’è una logica dietro al lavoro, che nulla è lasciato al caso. Momenti di furia e rabbia si alternano a parti più riflessive, ogni traccia legata alla successiva in un’unica opera da ascoltare senza pause di riflessione. Più che a un delirio, siamo di fronte ad uno slancio d’ego che mostra di cosa sia capace la mente umana se la si lascia andare a briglia sciolta senza la pretesa di essere per forza legata a qualsivoglia etichetta. Inqualificabili.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10