(Despotz Records) Gli Hammerfall sono una band fondamentale della scena heavy/power europea, eppure (forse per il timbro così particolare di Joacim Cans) raramente mi è capitato di trovare un’altra formazione che si ispirasse in modo quasi esclusivo al granitico quintetto di Gothenburg. Bene, ora ho trovato i Lancer, che presentano qui il loro secondo disco con tanto di gallinaccio meccanico in copertina: la somiglianza di timbro fra Cans e Isak Stenvall è quasi commovente, e quello che i nostri (pure svedesi) non tolgono dai connazionali, deriva dagli Helloween e dal power tedesco vecchia scuola. Doppia cassa sparata a mille e ritornello ultramelodico per l’opener “Running from the Tyrant”; il singolo “Iwo Jima” è così ‘Keeper of the sevn Keys’ da fare spavento, mentre “Masters and Crowns” mi ha invece ricordato da vicino lo stile dei primi Edguy. “Behind the Walls” non sarebbe affatto stata male in “Legacy of Kings”; “Aton”, che sfiora i dieci minuti, è complessa abbastanza per ricordare i Maiden più d’effetto, e vuole certamente allontanare il disco dalle ingenuità di prodotti analoghi. Il break, peraltro, ha un fascino rock più che metal- Godibile pioggia di assoli in “Children of Storm”, in cui si rimane letteralmente seppelliti dall’attacco delle twin guitars; il disco si conclude ancora nel segno degli Helloween con la cavalcata “Fools marches on”. Ogni nota è già sentita, ma ci sono brio e buona volontà: per un disco di genere bastano eccome.
(René Urkus) Voto: 7/10