(Autoproduzione) Eurynomos e Buran, polistrumentista il primo e voce il secondo, sono i Dawn Of A Dark Age. Il duo attraverso un black metal barocco si concentrano sulle vicende di “The Six Elements”, un’epopea tematica che con questo album raggiunge il secondo volume dei sei previsti. Black metal barocco, con un tessuto musicale nel quale convivono diversi aspetti, stili e non necessariamente il black metal stesso domina la scena. Chiamatelo pure avantgarde black metal, se fosse più comodo. Più che altro però è l’oscurità a dominare ogni aspetto di questo secondo volume dei Sei Elementi. Oscurità fatta di black metal e dark, death e doom, oltre a qualche divagazione più eccentrica. L’uso di strumenti a fiato che entrano in modo schizofrenico, il violino e ogni altro elemento che poggia sulla struttura metal, apre un mondo sonoro finalizzato a nenie, melodie, volute, ghirigori, arzigogolare del suono che sembrano una perfetta colonna sonora per una storia gotica e carnevalesca. “The Six Elements, Vol.2 Water” è una sorta di dama che balla tra sonorità violente e infernali e armonie sonore ottocentesche. Un qualcosa di ispirato, ma contemporaneamente bizzarro. Cosa altro ancora? Mancano ancora quattro capitoli e una vena creativa che dovrà reggere il passo.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10