(Rocksector Records) Gli inglesi Absolva sono in pratica il progetto parallelo dell’attuale live band di Blaze Bayley: la guida è assunta dai fratelli Chris e Luke Appleton, con il secondo da qualche anno in organico agli Iced Earth. Solo a leggere la nota stampa, ho pensato che sarebbe stato bello ascoltare in questo disco un mix di influenze dalle due sponde dell’Atlantico… e l’iniziale “Disguise” non ha deluso le mie attese: sembra effettivamente di ascoltare degli Iced Earth ‘europeizzati’, se non addirittura ‘inglesizzati’, per il vago retrogusto NWOBHM delle chitarre… davvero ottimo! Sugli scudi anche gli assoli, saxoniani quanto basta, della spedita “Killer within”; ancora l’influsso dei Saxon nella classicissima “No one escapes”, con quei cori che sanno così tanto di anni ’80, mentre la fusione USA/UK si rinnova nella titletrack: ritmiche maideniane, superficie us power ruvida e tirata. Unica eccezione in scaletta “Transform”, che mi è sembrata più vicina al power/thrash di scuola tedesca, fra Paragon e Mystic Prophecy; il complesso ritornello di “Warrior Soldier” riporta infatti alle atmosfere degli Iced Earth, ruvide ma allo stesso tempo potenti. Brano catchy e avvicente, forse un tantinello commerciale, è “Orphan of God”; con la conclusiva “All alone” il sound si colora di qualche tono progressivo. Forse “Never a good Day to die” non è un classico disco per defenders, perché guarda con interesse a sonorità più recenti: ma è certamente un ottimo saggio di metal trasversale e graffiante.
(René Urkus) Voto: 7,5/10