(Napalm Rec./Audioglobe) La Napalm Records li presenta come IL newcomer del 2012, e forse stavolta l’etichetta austriaca non ha tutti i torti! In ambito power/death, infatti, il debut degli Huntress ha una carica disumana che gli permette di distanziarsi notevolmente dalle ‘solite’ uscite del genere. Ovviamente la band non inventa nulla, ma questo non è certo importante se la musica è un terremoto e le canzoni si fanno valere! La titletrack è violentissima, quasi ai confini con il black: ma la vera sorpresa è la voce arcigna di Jill Janus (bella, seminuda e insanguinata nelle foto promozionali), che a tratti giunge al growling. È proprio Jill la marcia in più degli Huntress: la bionda singer catalizza sicuramente molto interesse attorno a sé e non oso pensare cosa possa succedere ad un concerto. I californiani assestano un altro colpo deciso con “Senicide”, che mostra fraseggi tipicamente americani; in “Snow Witch” Jill gioca (naturalmente!) a fare la strega, con risultati d’atmosfera horror di buon livello – ma se ascoltate le urla strazianti di “Eight of Swords” non riuscirete in alcun modo ad associare il volto angelico della singer alla sua voce da girone dell’inferno. Il video promozionale, tra l’altro, è davvero impressionante e composto da ottime e originali idee, come quella di presentare bendati tutti i membri del gruppo. “Night Rape” è una potente e classica bordata power/thrash/death e chi più ne ha più ne metta; in chiusura troviamo la cupissima “The Tower”, che appesantisce ancora un disco multiforme e per certi versi sorprendente. Forse qualcuno li troverà degli arrivisti, e magari gli Huntress lo sono; ma sono anche (quasi) irresistibili.
(Renato de Filippis) Voto: 8/10