(UDR Music/Warner) Tenaci questi hard rockers francesi! Sono sulla scena da un decennio e questo è il loro quinto lavoro, ma è un po’ come se fosse un debutto, il salto di qualità, il raggiungimento di una meritata visibilità, anche grazie alla collaborazione con il produttore Jack Douglas il quale ha saputo iniettare nella musica della band quella professionalità, quei dettagli che innalzano il tutto dal livello “garage” a quello da “arena”. Douglas ha collaborato con loro già con il precedente disco, ma è questo “Released” che sembra essere la svolta, un qualcosa di glorioso fuoriuscito dall’epoca d’oro dell’hard & glam. Infatti la band offre una carica esplosiva in perfetto stile 80s, superando anche per buona parte l’attuale e florida scena proveniente dalla Scandinavia: i Blackrain suonano più sinceri, meno imitatori, forse grazie alla provenienza transalpina, culturalmente lontana dalle radici di questo genere musicale. Il disco è poderoso, quasi una sequenza mostruosa di hits che risultano catchy, intense, pompate, estremamente godibili. Il refrain di “Back in Town” si tatua nel cervello e fa ricordare momenti grandiosi di bands come i WASP. E proprio tornando all’epoca d’oro, è impossibile restare indifferenti a “Killing Me”, un pezzo potente ma anche subdolamente pop, il quale avrebbe versato milioni di dollari nelle casse nella band se fosse uscito nel 1985! Epica “Run Tiger Run”, sfacciata “Puppet On A String”. Fantastiche le pulsazioni di “Words Ain’t Enough”, sconvolta “Eat You Alive”. Mode passate ma immortali emergono su “Fade To Black”. Molto bella la power ballad “Home”, tagliente “Rock My Funeral”, coinvolgente la conclusiva “One Last Prayer”. Un hard rock d’altri tempi ricreato oggi… con suoni moderni ma un atteggiamento ed una impostazione che faranno godere i nostalgici. Questo non è un hard rock odierno, ricreato, rigenerato, riciclato con tutte le componenti moderne: questi sono gli anni ’80 sparati nel 2016 dentro una coloratissima macchina del tempo!
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10