(Shaytan Prod.) Degli Al-Namrood si è già scritto del loro album “Diaji Al Joor”, esempio di black metal condito dall’esotismo arabo. La band dell’Arabia Saudita divide ora uno split con i Darkestrah, band del Kirghizistan. Gli Als si impegnano con due canzoni nelle quali il folklore, la magia, l’essenza della loro cultura erompe dalle distorsioni e dall’atmosfera black metal, tramutandosi appunto in un esempio distorto ma al contempo movimentato di certe melodie mediorientali. Due canzoni e oltre nove minuti di musica, per ritmi, melodie e uno spirito che ipnotizza su andature antiche e lontane. Superano i dodici minuti e mezzo i Darkestrah, anche loro autori di un black metal spinto ma in parte più agganciato ai canovacci occidentali, tanto che certi passaggi rievocano le gesta dei primi Satyricon. Il loro black e truce, gelido e non meno adorno di melodie prestanti e imponenti. Due contrasti sonori dunque, ma figli della stessa matrice, quella black metal appunto. Anche i Darkestrah importano nel loro sound qualcosa che rievoca melodie dei loro luoghi. Entrambi le band hanno comunque alle spalle una certa quantità di lavori e un’attività ormai avviata da anni, in particolare i kirghisi che hanno iniziato a suonare al termine degli anni ’90.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10