(Pure Steel/Audioglobe) Se amate l’us power metal più sporco e cattivo, alla Metal Church o anche alla primi Iced Earth, i Power Theory meritano certamente la vostra attenzione. La band della Pennsylvania sembra aver passato indenne un notevole cambio di formazione (due membri su quattro) e si presenta sul mercato con un secondo album più potente e violento che mai. Chitarre distorte e ritmiche variegate, a tratti quasi tribali, caratterizzano “Edge of Knives”, mentre “Deceiver” ha quei toni ‘cattivi’ tanto caratteristici della musica degli Helstar. Ancora più grezza e muscolare “Pure Steel”, che ha anche qualcosa dei Manowar pre-1988, mentre inclina al thrash “A Fist in the Face of God”. Cavalcata esattamente a metà fra US Metal e NWOBHM è “On the Inside”; degno coronamento della scaletta è l’epica e marziale “The Hammer strikes”. Un salutare pugno in faccia con pochi fronzoli e molta sostanza.
(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10