(I, Voidhanger Records) Seconda pubblicazione, e debutto ufficiale, per gli italiani Summit. Il loro EP dell’anno scorso lasciava intuire una forte personalità in questi aspri e misteriosi territori universalmente chiamati “post rock”, “post metal” o “post” qualsiasi altra cosa… in quanto ci troviamo nel livello successivo, l’evoluzione seguente, il futuro, l’incognita. Cinque intense tracce, dove il post metal diventa complesso, progressivo, intenso, curato, cinico, isterico… arrivando a cenni black metal su “Pale Moonlight Shadow” o comunque ad ambienti tirati della scena metal, come con “The Winds That Forestall Thy Return, pt. II”. Ma ogni canzone rimane super personale, estremamente atmosferica, molto complessa, con drumming superbo e contorto, chitarre tortuose e spesso impegnate in arpeggi inquietanti ed una generale atmosfera inospitale, deviata, meravigliosamente innaturale, come nella fantastica opener “Hymn Of The Forlorn Wayfarer” o la tetra “Aeons Pass, Memories Don’t Fade”. Ancora una volta la musica dei Summit è un viaggio. Viaggio nel senso di esperienza in movimento e non semplice processo di arrivo ad una destinazione, che qui probabilmente non esiste, non è mai esistita oppure continua a mutare, cambiare ed allontanarsi. Come per magia.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10