(Napalm Records) Quarto lavoro per gli americani Bloody Hammer, che aggiustano il tiro e si abbandonano ad un ambiente ancora più oscuro, oppressivo, con un delizioso tocco remotamente heavy dark wave capace di innalzare poderosamente il livello dell’intero disco. In un certo senso questo “Lovely Sort of Death” è un album hard rock in tonalità cupa, decadente, anche grazie alla sempre ottima e coinvolgente voce di Anders Manga. Ogni canzone rimane su una tonalità ricca di ombre, abbandonando le sonorità più ruvide tipiche del doom che si sentivano per esempio su “Spiritual Relics”; qui troviamo qualcosa di più sognante (o è forse un incubo?), una impostazione dark ed eterea che si scatena nelle dieci tracce, tutte catchy, potenti, efficaci e melodicamente suggestive. Inquietante ed in qualche modo lo-fi la opener “Bloodletting on the Kiss”. “Lights Come Alive” è dark wave in chiave doom, in quanto l’atmosfera della voce e delle tastiere viene decisamente sporcata da chitarre ruvide e ricche di potenza. Dopo la dolcezza della decadenza sonora di “The Reaper Comes”, è “Messalina” ad attirare l’attenzione: un brano stupendo, con un riffing ottantiano ed un ritornello semplicemente superlativo. Fredda l’atmosfera di “Stoke the Fire”, ipnotica “Ether”, drammaticamente sensuale “Shadow Out of Time”. Suoni più tirati e pesanti con “Astral Traveller” mentre la conclusiva “Catastrophe” è un altro piccolo capolavoro che incanta, cattura, rapisce con ritmi suggestivi ed un singing ricco di emozione. Ormai i Bloody Hammers sono una garanzia assoluta. Garanzia di musica ricca di qualità con ottimi arrangiamenti ed una geniale composizione. Ma c’è un’altra garanzia: “Lovely Sort of Death” assicura l’irresistibile certezza di un’esperienza occulta, deviata, subdolamente perversa. Flebili luci che mostrano agghiaccianti gocce di sangue, sparse in uno scenario di tinte nere ed ombre minacciose. Le delicate ed erotiche emozioni dell’horror d’autore.
(Luca Zakk) Voto: 8/10