(Nadir Music) E pensare che ho scelto i Septem perché dalla copertina mi immaginavo del Black Metal… Ma son contento di essermi sbagliato! Una intro che mi ricorda gli Iced Earth degli inizi introduce ad un metal roccioso e suadente, ruffiano tanto quanto solo gli anni ’80 sapevano essere. Come sonorità mi son subito saliti alla mente i Dream Evil, ma alcune parti in growl mi han fatto ricredere, richiamando un certo tipo di Death svedese. I liguri mi han colpito per il sapiente uso delle chitarre e per una controparte ritmica rocciosa e salda. La voce è quanto di più Heavy si possa immagine in una band, aggressiva al punto giusto e melodiosa quando serve. Il secondo album in carriera convince ancor più del primo lavoro di ormai tre anni fa e va ad assestarsi su un livello di produzione decisamente più alto. Ciò che più mi è piaciuto dell’album è una grande varietà nelle tracce proposte. “Milestones” ad esempio è in gran parte una canzone Thrash se si escludono certi inserti con voce pulita e ritmi più lenti, altre tracce son proprio classiconi in stile anni ottanta. E il passaggio tra uno stile e l’altro non inficia ma anzi valorizza un disco che a conti fatti è davvero molto ben suonato e prodotto. Insomma, come dicevo all’inizio, son contento di aver giudicato male la copertina del cd…
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10