Con un post su facebook, Christofer Johnsson -il mastermind dei Therion– rende noto che un problema di salute potrebbe impedirgli di suonare dal vivo.
Ecco le sue parole:
“Forse il concerto al 70.000 Tons Of Metal sarà la mia ultima esibizione live.
Circa 2 settimane fa ho iniziato ad avere un forte dolore al braccio, alla spalla e alla schiena. Faceva più male quando mi distendevo, e peggiorava di giorno in giorno. Alla fine non potevo nemmeno dormire sul mio letto, e dovevo quindi starmene seduto sul divano ogni notte.
La salute in Svezia non funziona più. Ci sono ottimi macchinari, i dottori sono competenti e fanno del loro meglio, ma a causa della massiva crescita della popolazione, la capacità delle infrastrutture mediche non è stata aggiornata, ed ogni anno peggiora. Dopo aver chiamato il servizio di emergenza mi ci sono voluti 8 giorni per vedere un fisioterapista il quale non poteva fare una diagnosi senza un risonanza magnetica del collo. Il tempo di attesa per la risonanza era di un mese, e poi magari un altro mese per i risultati.
A questo punto dormivo peggio e meno ogni notte e quando provavo a suonare la chitarra, potevo fare mezza canzone prima di provare un dolore insopportabile, tanto che mi era pure fisicamente impossibile suonare la maggior parte delle canzoni.
Per non cancellare lo spettacolo del “70.000 Tons of Metal” e per avere una diagnosi più veloce, su raccomandazione me ne sono andato a Mosca e ho fatto tutto lì. Hanno lo stesso livello tecnico della Svezia, ma hanno la capacità di gestire i pazienti immediatamente. Quindi ho preso un appuntamento immediatamente, preso un volo per Mosca e sono strato trattato molto bene, facendo subito la risonanza e vedendo pure un neurologo, un fisioterapista e vari specialisti. La diagnosi è arrivata lo stesso giorno e sembra io abbia due ernie al disco sul collo, una molto brutta e l’altra piccola ma che può peggiorare. Praticamente significa che due dischi nel collo sono consumati (per l’headbanging e per stare troppo al computer in ufficio e studio), si sono rotti ed il fluido fuoriesce. Il fluido fa pressione sui nervi e mi crea il dolore alla spalla, al braccio, alla schiena e riduce la mobilità del braccio destro.
Per stabilizzare il collo devo indossare un collare per due settimane (anche sul palco), e mi hanno dato del cortisone per bloccare il dolore. Quindi ora posso dormire sul mio letto (dopo due settimane sul divano) e con un po’ di dolore e impegno posso suonare un festival con una setlist il più semplice possibile. Quindi non dobbiamo cancellare lo show.
Dopo l’evento tornerò in Russia per incontrare un chirurgo neurologo di livello mondiale il quale determinerà se è meglio fare un’operazione o se fare un trattamento senza intervento chirurgico. Il vantaggio dell’intervento è che se va tutto bene mi rimetto velocemente. Ma un’operazione al collo è sempre un rischio e se le cose non vanno bene potrebbe essere che non potrò più suonare su un palco.
Un trattamento senza intervento chirurgico sarà molto doloroso, e ci vogliono almeno 4-5 mesi prima di guarire, ma è quello al quale punto e i dottori sono abbastanza sicuri che si può trattare il problema in questa maniera. Ma lo sapremo quando avrò incontrato il dottore dopo il festival.
Cosa significa tutto questo? Significa che suonerò al 70.000 TOM con grosse difficoltà e con il collare. Significa anche che la Rock Opera subirà alcuni mesi di ritardo in quanto non posso star seduto in studio e al computer (dovrò chiamare un assistente) e sicuramente non per sessioni lunghe come facevo prima.
Significa anche che se farò l’operazione chirurgica, c’è il rischio che questo festival potrebbe essere l’ultima mia performance dal vivo (e per questo ho scelto il migliore chirurgo in Russia e al più presto, prima che le cose deteriorino, piuttosto che attendere di essere assegnato a qualcuno a caso in Svezia, e magari aspettare mesi per essere trattato).”
Nei ringraziamenti Christofer cita l’ambasciata russa a Stoccolma, i vari medici a Mosca e Alexander Osipov e Jane Odintsova della band russa Imperial Age che sembra abbiano dato a Chris l’idea di andare in Russia per il trattamento.