(Heidens Hart) Nella discografia dei Forefather, il terzo album “Engla Tocyme” (‘L’arrivo degli Inglesi’, 2002) è forse l’anello più debole: dato che comunque è introvabile da tempo, la band lo ristampa con l’aggiunta di una bonustrack. I due fratelli Athelstan e Wulfstan esplorano naturalmente anche in questo caso storia e leggenda della loro amatissima Inghilterra. La titletrack inizia il disco in modo abbastanza solenne, senza fretta né aggressività, ma con un alto tasso di epos. Arcigna “Into the Forever”, giro di tastiera da primordi del viking per “Iron Hand”; però il primo brano che veramente mi convince è “Fifeldor”, con il suo ritornello semplice ma incisivo. L’album purtroppo non decolla: lo strumentale “The Swan’s Road” ha suoni poco indovinati, e le escursioni chitarristiche di “The Fate of Kings” non lasciano il segno. Importante più che altro dal punto di vista storico (in tutti i sensi…).
(René Urkus) Voto: 6,5/10