(autoprodotto) Dai meandri del materiale strano che ci viene sottoposto estraggo con estremo piacere questo album. La band si chiama 0. Numero Zero. Il nulla. La nullità. Il non essere. L’album si chiama “Simplifying a Demon”… titolo criptico visto e considerato che qui stiamo semplificando il concetto stesso di band, di genere, di composizione. Semplificando, ma solo in termini di line up, di elenco musicisti… in quanto creare un disco con un solo strumento e linee vocali è quantomai azzardato, eroico, apparentemente impossibile. Se poi quello strumento non è la ovvia chitarra o una tribale batteria, allora le cose assumono un altra dimensione. 0 è una one man band, un progetto che vuole scoprire i limiti, vedere i confini. Quanto lontano può arrivare un solo musicista con la sua voce ed il suo basso a quattro corde? “Simplifying a Demon” è la risposta, o perlomeno una risposta. Una risposta intelligente, creativa, originale. E sapete cosa vi dico? Ammiro questo progetto. Ammiro il suo sviluppo, il suo impegno nel non cadere nell’ovvio. Estremamente oscuro ed impattante, sfocia senza pietà nel mondo dell’ambient, dando origine ad un qualcosa di essenziale e estremamente complesso allo stesso tempo. OK, la lingua inglese non è buona -il progetto è greco- ma questi trentacinque minuti ti crescono dentro, sono una macchia di petrolio nel mare che lentamente si espande e prende il controllo, lento cammino verso la devastazione. Estremamente coraggioso, valido ed efficace. Un esempio di black metal nelle sue forme più essenziali, pure ed estreme.
(Luca Zakk) Voto: 7/10