(Graviton Music Services) Ho trovato abbastanza interessante questo album che in realtà non presenta un songwriting di chissà quale portata, ma propone una sintesi di cose che mi ha riportato a galla Soundgarden, Pantera, forse anche Black Label Society, di certo Alice In Chains. Ciò non toglie che ho avvertito comunque quel clima personale della band e che non è il prodotto di spudorate derivazioni, infatti i 15Reasons sono al terzo lavoro, dunque hanno maturato di già una considerevole esperienza e personalità. Pezzi caratterizzati da distorsioni robuste, un basso potente e strutture molto forti, d’impatto. Belli alcuni momenti ‘tellurici’, come “Alyson Woderland” dove la band presenta una fusione dinamica tra le sei corde e le andature ritmiche tanto da scatenare un vero terremoto. L’aspetto groove e power dei 15Reasons è molto pronunciato. Una vera ondata, come dimostra anche la semi-ballad (non l’unica) “Broken Zero”, la quale se da una parte aumenta la mia considerazione verso la capacità melodica della band, che in fin dei conti trovo meno sviluppata del suo lato power, dall’altra quel rimando a schemi altrui un po’ lenisce la considerazione e il piacere puro che può causare. Non voglio farne un limite, alla band di Bruxelles, ma preferisco essere chiaro. Ho trovato però piacevole la lunga, quasi 10’, title track. Un po’ Metallica (non c’è niente da fare, i richiami spuntano spesso), ma è sembrata una cavalcata strumentale che sviluppa nei solo delle melodie piacevoli. La canzone sembra essere la prova di quanto i Belgi siano in grado di lavorare sui particolari o sulle melodie, ma sempre secondo indicazioni già dettate. I 15Reasons hanno delle qualità, pur soffrendo un songwriting non del tutto ripulito da suggerimenti. Ho trovato alcuni pezzi molto intensi, qualcuno invece mi è sembrato di troppo.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10