(Heavy Psych Sounds) Il doom degli italiani 1792 è lacerante. Con un moniker che deriva dall’anno dell’ultima esecuzione di una condanna per stregoneria in Europa, la quale vide come vittima la svizzera Anna Göldi, uccisa tramite decapitazione, il secondo album (qui la recensione del primo ) scende ancora più in basso, nel profondo, nei meandri, verso un nulla disperso tra le fiamme eterne. Rilegato nelle tenebre senza fine. Il suono del nuovo lavoro è meno stoner di quello del debutto, ma dannatamente più ruvido, più fumoso, più sulfureo… e questi tre quarti d’ora instaurano un senso di angoscia, di destabilizzante ansia… di paura. Riff lenti. Lentissimi. Ma potenti. Potentissimi. Un headbanging lento, cadenzato, la band sul palco, fumo, tenebre, odore di incenso misto a zolfo… esserei demoniaci e stregonerie che si materializzano. I nove brani rimangono in linea con il doom più classico: incisivi, deliranti, malinconici, pregni di malvagità…. con chitarre eteree sferzano l’etere, un drumming cadenzato e paranoico, linee vocali ispirate ai migliori Black Sabbath d’annata, senza dimenticare mostri sacri del genere, non ultimi i Lord Vicar. “The Choosen One” e “Bloodline” portano in basso, “Black Void” è pura liturgia decadente. “Inferno” risulta crudele ed heavy, mentre emergono profezie nefaste con “Priestess of Death”. Dilaniante “Seven Priests“, prima della conclusiva “In Requiem”, un brano che aggiunge dettagli, keys devote alla negatività in un doom teatrale, ricco di evoluzioni scenografiche dedicate alla dannazione eterna. Fedeli alla linea, legati indissolubilmente alla tradizione doom, senza ricerche di evoluzioni di un genere musicale che nega l’evoluzione per definizione. Stiamo parlando di antiche stregonerie, di ancestrali rituali liturgici deviati, di messe nere ed evocazioni di spiriti eterni provenienti da qualche loggia nera. Cosa vogliamo mai aspettarci dai 1782? Un maledetto funereo doom, l’esaltazione del lato tetro di ogni religione, di ogni sentimento umano, di ogni pensiero cosciente. Non esiste nessun dio predominante, l’apocalisse non è solo una minaccia o un libro di una sopravalutata letteratura spirituale. Questo è doom. Il doom. Questo è il suono che emerge da quelle tombe silenziose.
(Luca Zakk) Voto: 8/10