(autoprodotto) Nascono l’anno scorso, si auto producono completamente e debuttano con tre quarti d’ora di hard rock melodico, ricco di hook, di ottimi ritornelli, basso energetico e chitarre taglienti. Undici brani composti con intelligenza, infinito gusto melodico, troppo tecnici per essere solo hard rock, decisamente ricercati e più vicini ad un melodic rock di stampo AOR. Potente “Mary Jane”: riff tagliente, progressione della voce magnetica, assolo indovinato. Pulsazioni tra perversione e gloria con “The Way You’Re Pleased”, gusto southern con la sdolcinata “All I Know”. Commerciale e molto attraente “Never Be The Same”, ancora un rock brillante ma dalle radici desertiche su “Scars of Love”. Rabbia e modernità fanno capolino con “Don’t Shoot Me”, energia passionale su “Get Us Right”, intima la conclusiva e semi acustica “Song 4 U”. Sono italiani, sono coinvolgenti, si meritano ampi palcoscenici e vantano un gusto melodico ormai appartenente ad altri tempi. Unico neo? La bellissima voce di Paolo soffre di italianità: il cantato in inglese non nasconde quell’accento maccheronico tipico delle band provenienti dai paesi latini che si cimentano nel un cantato in lingua albionica . Ma è solo il primo disco. Esistono coach per la pronuncia… ed esiste ancora un futuro roseo per questo provocante ed artisticamente maturo quartetto triestino.
(Luca Zakk) Voto: 6,5/10