(Autoproduzione) I 69 Shots hanno ancora molto su cui lavorare, ma almeno una base dalla quale partire c’è ed è in loro pieno possesso. Veneziani, attivi da pochi anni (Metalhead li conosce già QUI), si barcamenano tra sonorità alternative rock, quasi grunge e un metal tonico. Le canzoni di questo EP sono movimentate, mutano di formagià dentro se stesse e tra di loro. Lo spirito che muove questa inventiva poggia su strutture tra il rock graffiante a tratti un po’ cupo e spunti di metal moderno, come il metalcore o il groove metal, oltre a soluzioni hard rock che denotano un gusto un pochino vintage in alcuni casi, vedi infatti “Seven”. Piccoli esempi di matrice punk ‘n roll, direzioni diversificate, idee appunto mutevoli, “Victims of Illusions” è appunto un’opera che non lascia l’ascoltatore fermo su una direzione estetica e di genere standard. Non c’è univocità in questi brani, i quali però a tratti hanno delle rifiniture ancora imprecise. Dosare meglio le diverse sfumature del songwriting e magari concentrarsi di più sull’aspetto ‘canzone’ e meno sulla voglia di creare sequenze su sequenze che si susseguono potrebbe in futuro proporre un band con idee concrete e un sapore estetico di buon livello, oltre alla capacità di saper esporre canzoni che siano davvero tali e in grado di comunicare sensazioni e visioni. Una buona band dal punto di vista teorico, ma con uno stile ancora da esercitare eppure già in grado di fare promesse.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10