(Pure Prog Records) Cosa ci propone oggi la Pure Prog Records? Il secondo full-length degli A cosmic Trail, band di prog strumentale che non disdegna di inserire, nel proprio mix sonoro, anche numerosi spunti provenienti da altri generi. Due dei suoi componenti sono peraltro anche nei power/progsters Lanfear, sempre sotto contratto per il gruppo Pure Steel (li ho recensiti QUI). Il disco purtroppo ha un difetto molto invadente: la produzione dei suoni di batteria, che generano il terribile effetto ‘pentolaccia’ dall’inizio alla fine dell’ascolto. Se riuscite a passare sopra a questo problema, effettivamente i sette brani di questo album hanno i loro punti d’interesse. “Mistral I” diffonde energia che mi ha ricordato alcuni passaggi dei Queensryche (naturalmente senza cantato, eh!), poi il brano si fa intimista, con tonalità post rock di un certo spessore. “In Ertia” cresce lentamente verso toni alla ultimi Anathema, con dei mirabili momenti di solarità dopo un lungo dilatarsi della tensione; “A ghostly Whisper”, dopo essere passato anche per momenti orientaleggianti, si conclude invece con elementi decisamente alla Mike Oldfield (direi anzi che più di un accordo della chiusa è preso da “To France”). Chiude “Mistral II”, dove i passaggi progressive sono più marcati, e si mette più in evidenza la perizia dei musicisti (soprattutto, e paradossalmente, del povero drummer Klaus Engl). La musica c’è, senza dubbio: se non vi formalizzate… Disponibile sia in cd che in vinile gatefold.
(Renato de Filippis) Voto: 7/10