(Autoprodotto/Hypnoise Recording Studio) Quarto album per gli italiani A Tear Beyond, i quali sono rimasti in silenzio per ben sette anni. Devoti ad una immensa teatralità, sia musicale che scenica, sono diventati una specie di rock opera band, basata però su metal, su goth, su elettronica e su industrial, con un vocalist trasversale, capace di uno stile profondo e oscuro, ma anche di un growl feroce ed aggressivo. Un concept sull’amore, collegato a due brani precedenti della band, perché qui e nella vita è sempre l’amore che regge la scena. L’amore con tutte le sofferenze che riesce a scatenare, a generare. L’amore che condanna, l’amore che distrugge, l’amore che avvelena. L’amore che salva e redime. Tuonante e provocante “A Sad Old Story (Her Love)”, un brano nel quale perdersi con disinvoltura… verso la disperazione della più intima “Unravel (His Confusion)”. Esplosione di potenza con marcati accenti industrial su “End This Farce (The Fight)”, uno dei pezzi nei quali compare anche il soprano Sara ‘Yuna’ Gramola (Last Will, Arcana Opera). C’è rabbia e violenza, ma anche delicatezza e riflessione su “Deliverance (Forgiveness Saga Pt. III)”, intensa la versione 2025 di “Lullaby For My Grave” -originariamente uscita su “Beyond”, il primo disco della band veneta- una brano teatrale, capace di affiancare voce clean, growl e soprano con una qualità superlativa. In chiusura si esce dall’ambito strettamente musicale, non c’è canto ma la recita dell’epilogo di questa struggente storia, “Congedo+Genesi”, con la favolosa voce e interpretazione di Christian Iansante, doppiatore e attore italiano, voce fra gli altri di Bradley Cooper. Un album penetrante, che si fa ascoltare a ripetizione, svelando di volta in volta piccoli sublimi dettagli poetici, immense sferzate heavy, apocalittiche visioni industrial e sublimi richiami melodici. Con “Afterthought” gli A Tear Beyond sono cresciuti mostruosamente, iniziando un nuovo capitolo della loro storia, mettendo in mostra un gusto creativo impattante, una capacità tecnica impressionante ed una genialità negli arrangiamenti monumentale.

(Luca Zakk) Voto: 9/10