(Autoproduzione) Dopo l’omonimo album del 2012, A2aThoT si rifà sotto con il proprio ibrido musicale attraverso un EP. “Trust Your Ear” in meno di 25’ e tre canzoni esibisce l’estro dell’autore italiano che pesca sicuramente da una serie di modelli musicali (sinceramente dichiarati da lui stesso) che vanno dal rock e non solo, fino al metal. “Delirium of the Sane” ha un incipit drone metal e una chitarra che sa tanto David Gilmour, adagiata su accordi pesantemente distorti. Il clima è cupo e passa poi ad un ambient, seguito nuovamente dallo stile “Pink Floyd vs Drone/Doom Metal”. Insomma, quasi 7’ e mezzo di una fusione perfetta tra psichedelia, doom, qualche grammo di elettronica. “So Pure, Everything Leaves Life” si apre cn uno scenario da ombre in rarefazione, roba tra Godflesh e Sun O))), solo che la canzone sviluppa (in oltre 7’ e mezzo) un nenia vocale che sembra Tom Waits con alle spalle un gruppo post metal che lo segue. “Andromeda’s Misunderstading” supera i 9’, e nella sua quieta genesi fa pensare (ahimè) ai Radiohead, ma almeno A2aThoT non presenta un cantato in stile lagna come Yorke e anzi ad un certo punto c’è questo dualismo tra voce chiara e quella gutturale (di nuovo alla Waits, tanto per intenderci). “Andromeda’s Misunderstading” crea una melodia andante, per quello che è uno stile meno metal e più rivolto alle sonorità attuali post rock/metal e drone o shoegaze he siano. Abilità nel bilanciare i suoni e nel dargli ad ognuno (mi riferisco a tutti gli strumenti) un timbro unico e diversificato per ogni composizione. Il risultato è una varietà ampia di modulazioni sonore e melodiche e un uso dell’elettronica bilanciato. Asciutto e discreto. Situazioni metal controbilanciate dal rock o da atmosfere ombrose, oscure, a tratti decadenti. Il tutto è messo insieme con gusto e raffinata esecuzione. Aggettivi adatti anche a giudicare la copertina. Peccato solo per il nome: quel misto di caratteri minuscoli e maiuscoli e la cifra proprio non lo vedo bene messo insieme alla musica che propone. Pazienza, è una mia opinione e vale molto meno del voto che merita l’EP.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10